Scoprendo il Montefeltro: viaggio lungo il Marecchia!

Il Territorio dell’entroterra romagnolo ha decisamente fascino e si presta ad essere scoperto ed esplorato in tante modalità, visto che offre tantissimi mood e suggestioni in grado di rendere una vacanza al mare in Riviera Romagnola davvero ricolma di indimenticabili esperienze, e non solo in estate!

Le attività all’aria aperta, dalle passeggiate a cavallo al trekking in primavera, dalle arrampicate in bicicletta sulle colline ai voli in parapendio nei cieli d’estate, dalle camminate sui muri di cinta delle rocche medievali ai pic nic nei boschi dell’appennino in autunno, o le esperienze culturali per borghi e castelli, gastronomiche per taverne e agriturismo, artistiche per musei diffusi, giocose e divertenti per sagre e feste paesane, magari in famiglia con i bambini piccoli, o spirituali e mistiche per chiese e abbazie… La terra di Romagna ha davvero un mondo incantato custodito lungo le sue valli e i suoi fiumi da scoprire, per soddisfare il desiderio di una vacanza outdoor e dare una dimensione esplorativa, se non addirittura sostenibile se vissuta a piedi, in e-bike o a cavallo, al proprio viaggio.

Proprio lungo il fiume Marecchia, là dove si dipana la parte romagnola, ovvero l’Unione dei Comuni Valmarecchia, della regione storica del Montefeltro incastonata tra colli e valli lungo l’appennino tosco-romagnolo e contesa tra Marche e Romagna, vogliamo farvi fare un giro…in ogni senso.

Partendo da Rimini o arrivando dalle località turistiche a nord di Rimini, vi suggeriamo di fare il giro per i comuni del Montefeltro romagnolo andando in un senso, mentre provenendo da Riccione o da altre località a sud di Rimini, finanche dalle Marche, vi suggeriamo di procedere in senso contrario, in modo che possiate ammirare ogni panorama e ogni piccolo borgo con tranquillità, e vivere la vacanza in modalità slow.

Da Rimini Nord a…

    • Talamello – a 30 km di distanza.
      • Cosa vedere con gli occhi e il cuore: Santuario di San Lorenzo del seicento, dove si trova un Crocifisso del 1300 della scuola di Giotto; la Cella della Madonna ricca di affreschi di Antonio Alberti da Ferrara e risalente al XIII secolo; il Museo Pinacoteca di Fernando Gualtieri, artista contemporaneo nativo del borgo e maestro dello “splendore del reale”.
      • Prodotti tipici da assaporare con il gusto e l’olfatto: il Formaggio di Fossa “L’Ambra di Talamello”, che ha in novembre una fiera dedicata, e la Castagna della Valmarecchia che ha la sua fiera in ottobre.
      • Esperienze da fare: sicuramente un’escursione, anche in MBK o e-Bike, sui sentieri del Monte Pincio, perfetti in ogni stagione per il trekking, oppure lanciarsi dalla cima in parapendio o deltaplano; per chi ama immergersi semplicemente nella natura, ammirare splendidi panorami e vivere una vacanza outdoor, la pineta ricca di tantissime varietà di fiori e il castegnato centenario del Monte Pincio, sono un’esperienza per i sensi rilassante e anche molto rigenerante!
  • Novafeltria – a 3 km di distanza dalla precedente meta
      • Cosa vedere con gli occhi e il cuore: Oratorio di Santa Marina, totalmente in pietra e risalente al XII secolo, che sembra un tutt’uno con lo sperone di roccia sul quale sorge; la piazza Vittorio Veneto, elegante centro pulsante della cittadina, sulla quale si affaccia il palazzo del ‘600 dei Conti Segni, oggi sede del Municipio; i palazzi in stile Liberty sulla piazza e lungo tutto il corso principale; il Teatro Sociale, un esempio di salvaguardia dell’Art Deco molto interessante; le frazioni tutte da visitare, Uffogliano, Secchiano, Perticara, Miniera, Sartiano e Torricella, splendidi borghi medievali che custodiscono con orgoglio antichi castelli e chiese.
      • Prodotti tipici da assaporare con il gusto e l’olfatto: il Mandolino del Montefeltro ®, un prosciutto crudo di spalla magro e dalla caratteristica forma, che ha origine proprio a Novafeltria; la Polenta, di farina di mais coltivata in zona secondo criteri precisi, che ha la sua sagra, insieme ai frutti del sottobosco che qui abbondano, a Perticara in autunno.
      • Esperienze da fare: a Perticara da non perdere una visita al Sulphur, il museo dedicato alla miniera di zolfo che ha dato origine agli insediamenti in zona, che oggi racconta una storia che non deve essere dimenticata; una giornata in famiglia di vacanza a Monte Aquilone, dove concedersi un po’ di divertimento in arrampicata sugli alberi o in altre attività all’aria aperta, nel Parco Avventura Skypark.
  • Sant’Agata Feltria – a 12 km di distanza dalla precedente meta
      • Cosa vedere con gli occhi e il cuore: l’imponente Rocca Fregoso, che non solo domina tutto il paese, ma che grazie alla sua particolare struttura e posizione, è diventata museo delle fiabe, con allestimenti e tematiche per un “viaggio da favola”; la Chiesa di S. Francesco della Rosa del 1700; la Collegiata, che costruita in stile romanico nel X secolo sulle rovine di un antico luogo di culto dell’VIII secolo, del quale si può ammirare la Cripta è diventata barocca nel 1700, testimoniando l’avvicendarsi di feudi e tesori culturali della cittadina; il Teatro Angelo Mariani, il più antico teatro ligneo esistente risalente al 1600.
      • Prodotti tipici da assaporare con il gusto e l’olfatto: il Tartufo Bianco Pregiato, che qui ha una sua fiera in ottobre, il Tartufo Nero d’estate e il Tartufo Bianchetto in primavera, che insieme fanno di Sant’Agata la terra dei funghi; le castagne da raccogliere per i boschi in autunno; il miele e la spianata presenti in ogni stagione, come i porcini essicati, sott’olio o anche o freschi e un formaggio fresco di produzione familiare, lo Slattato.
      • Esperienze da fare. I musei e le strade di Sant’Agata danno già un’idea di tempo sospeso e di fiaba da interpretare, senza trascurare le fontane artistiche e veri capolavori di mosaicisti, ma sono i mercatini in dicembre che definiscono la natura fiabesca santagatese, che si trasforma nel “Paese del Natale”, assolutamente da visitare con i bambini per vederlo attraverso i loro occhi incantati.
  • Casteldelci – a 14,7 km di distanza dalla precedente meta
      • Cosa vedere con gli occhi e il cuore: il Ponte Vecchio medievale; la trecentesca Torre di Gattara all’ingresso del paese; la più antica Torre Campanaria del 1100; la Torre del Monte, nascosta nella natura e dall’originale forma circolare; la Casa Museo infine, che racconta la storia di questo piccolo borgo, divenuto tristemente famoso come luogo di stragi durante l’epoca fascista, in modo emozionale per far cogliere il valore della memoria storica.
      • Prodotti tipici da assaporare con il gusto e l’olfatto. In questo borgo di valore storico i prodotti tipici e di artigianato locale sono quelli della Valmarecchia, tra cui spicca il Raviggiolo, un gustoso e tenero formaggio fresco. Ma è la fiera del 1 Maggio che ne testimonia la varietà oltre ad essere occasione di escursioni, così come EcoPark, luogo di attività all’aria aperta e degustazioni di prodotti tipici e ricette tradizionali, per scoprire tutta la ricchezza di questo territorio.
      • Esperienze da fare. Tutta l‘area intorno a Casteldelci, molto boscosa e ricca di sentieri e percorsi escursionistici, è location ideale per sport e attività all’aria aperta, in camminata a piedi in bici o a cavallo. Oltre la Casa Museo, altro luogo evocativo e decisamente emozionale è La grande rosa, l’opera artistica posta nel parco della rimembranza a cui dà il nome, interamente dedicato ai caduti delle 2 guerre mondiali. Una passeggiata per Fragheto, piccolo ed evocativo borgo che fu luogo di una strage che ne ha definito per sempre l’identità di luogo della memoria, e per Poggio Calanco, un piccolo e abbandonato borgo di case interamente in pietra che si raggiunge solo a piedi, sarà occasione per immergersi nel silenzio e in un panorama splendido sospesi nella storia.
  • Pennabilli  – a 13 km di distanza dalla precedente meta in ritorno
      • Cosa vedere con gli occhi e il cuore: il Museo Diffuso “Luoghi dell’Anima”, ideato da Tonino Guerra, che comprende anche l’orto dei frutti dimenticati, a salvaguardia del patrimonio alimentare della zona; le 7 meridiane, che realizzano un percorso cittadino definito ed emozionale; angoli, muri e luoghi che custodiscono tantissime opere d’arte, statue e ceramiche che ben esplicano l’identità di Pennabilli di città d’arte e di artisti; la neoclassica Cattedrale di San Leone nel cuore del paese e la Pieve romanica di Ponte Messa sono i luoghi dello spirito, che qui, tra sentieri e panorami, trova davvero nutrimento.
      • Prodotti tipici da assaporare con il gusto e l’olfatto. Più che di prodotti, a parte il fungo prugnolo che qui è di casa, Pennabilli è luogo di esperienze, anche di gusto non solo d’arte profondamente legate al territorio, che in settembre diventa sede di manifestazioni, eventi ed incontri per difendere e diffondere le colture tradizionali e la biodiversità, e occasione di salvaguardia ambientale con il Festival del Turismo responsabile e sostenibile.
      • Esperienze da fare: escursioni e passeggiate per i luoghi splendidi di Pennabilli; Mateureka, il museo del calcolo e dell’informatica e il Museo Naturalistico Parco Sasso Simone e Simoncello, sono luoghi da visitare con i bambini durante un soggiorno in Romagna, che sicuramente arricchiranno tutta la famiglia di esperienze didattiche e culturali; passeggiare intorno al Lago di Andreuccio, o giocare sui prati che lo lambiscono, è invece adatta a chi desidera vivere momenti di totale relax in vacanza.
  • Montecopiolo – a 15 km di distanza dalla precedente meta 
      • Cosa vedere con gli occhi e il cuore. Fuori dalla Valmarecchia, sul Monte Carpegna, all’interno del Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, la natura qui è grande protagonista e ogni sentiero si apre per una nuova avventura. Partendo dai resti dell’antico castello di Montecopiolo, dove il Montefeltro ebbe origine e discendenza, camminando per percorsi naturalistici, che qui abbondano, si va alla scoperta del Santuario della Madonna del Faggio, luogo mistico quasi irreale ammantato di neve, splendido nel mese di maggio e della faggeta plurisecolare del bosco di Pianacquadio; oppure si va alle cascate del Conca, che qui ha la sua sorgente, passando per il Castello di Monteboaggine, di cui l’unica traccia che resta oggi, parte la vista panoramica davvero spettacolare, è la Torre.
      • Prodotti tipici da assaporare con il gusto e l’olfatto. Data la ricchezza di pascoli, questa zona è ricca di formaggi e prodotti caseari di eccellenza, ma è la patata il prodotto tipico di Montecopiolo, alla quale in settembre viene dedicata una fiera, durante la quale la si può gustare in tanti modi.
      • Esperienze da fare: percorrere sentieri, avventurarsi per i percorsi naturalistici, praticare sci in inverno, visto che c’è un impianto di risalita, scalare in bicicletta il Cippo Carpegna, la vetta che molti campioni in maglia Rosa ben conoscono; passeggiare sui pascoli o nei boschi a cavallo; praticare trekking ma anche sedersi ad ammirare la meraviglia della natura davanti alle cascate del Conca.
  • Maiolo – a 13 km di distanza dalla precedente meta
      • Cosa vedere con gli occhi e il cuore. Oggi Maiolo è un piccolo borgo di case sulla strada, il suo antico castello, la Rocca di Maioletto che dominava tutta la valle, franò nel 1700 distruggendo il borgo sottostante, e ancora oggi, le sue mura sono immobili, ferme per farsi ammirare, imponenti per raccontare la storia di conquista, contesa e dominazione del Montefeltro. Il castello di Maioletto è un sito archeologico raggiungibile solo a piedi, una vera gioia per gli appassionati di camminate e attività all’aria aperta.
      • Prodotti tipici da assaporare con il gusto e l’olfatto: pane, in ogni sua espressione. Il pane e la spianata di Maiolo, sono prodotti tipici locali molto apprezzati, e a fine giugno diventano protagonisti assoluti della Festa del Pane appunto, dove tra sapori e profumi di pane appena sfornato, risuonano emozioni antiche.
      • Esperienze da fare: oltre partecipare alla festa suddetta, le pareti di roccia scoscesa sul quale la Rocca si trova, i calanchi sottostanti e i sentieri per raggiungerla, sono molto frequentati da appassionati di arrampicata e di camminata, soprattutto per la bellezza del panorama.
  • San Leo – a 9 km di distanza dalla precedente meta
      • Cosa vedere con gli occhi e il cuore: il borgo tutto, in ogni suo angolo, non per nulla è uno dei Borghi più Belli d’Italia! Dall’imponente Rocca, in ottimo stato conservativo, che si erge maestosa come solo una fortezza sa fare, alla Pieve di S.Maria Assunta, il più antico segno di cristianità del territorio, passando per un’ altra grande testimonianza, di arte medievale questa volta, qual è il Duomo di San Leo. La piccola piazza centrale, con i palazzi signorili di epoche diverse e i musei, le chiese e i conventi, la fonte e la fontana, la torre campanaria che svetta solitaria in disparte, la storia e la leggenda, conquiste e fede… Tutto accade nello spazio di un piccolo borgo e sulla sua panoramica piazza
      • Prodotti tipici da assaporare con il gusto e l’olfatto: sul confine delle terre della buona cucina, quali sono Toscana e Romagna, dai salumi, ai formaggi, dal pane alla piada, dai tortelli alle pappardelle, tutto è incontro di gusto, le ciliege e le patate però si contendono il titolo di regina, mentre re indiscusso è il Balsamo di Cagliostro, il liquore alle erbe che non manca mai di chiudere ogni pasto.
      • Esperienze da fare: passeggiare innanzi tutto, scoprendo lentamente ogni angolo di questo splendido borgo; pedalare, in sella a una MTB, i percorsi sono davvero avventurosi, ma ben segnalati e mantenuti; cavalcare, per chi i percorsi preferisce percorrerli con altro ritmo; guardare, i panorami davvero unici dai Balconi di Piero della Francesca
  • Sassofeltrio – a 25 km di distanza dalla precedente meta 
    • Cosa vedere con gli occhi e il cuore: il panorama, assolutamente, che abbraccia tutto e lascia poco spazio all’immaginazione sul perché questa area geografica sia stata tanto contesa fra le più grandi Signorie dei Malatesta e Montefeltro, se poi si vuole fare un’ultima tappa, in zona si trovano le Grotte di Onferno, da visitare per la gioia dei bambini che hanno sempre desiderato vedere un pipistrello dal vivo
    • Prodotti tipici da assaporare con il gusto e l’olfatto: lasciatevi trasportare dai profumi, ogni trattoria o ristorante saprà soddisfare ogni esigenza di gusto, ma in settembre non si può mancare di assaggiare uno dei tanti piatti di pasta fresca conditi o aromatizzati con il tartufo
    • Esperienze da fare. Questo piccolo comune romagnolo, essendo l’ultimo e di confine, sia geografico che storico della regione Montefeltro, sa essere davvero accogliente, ma con i suoi ritmi, da vivere con soddisfazione quando si è scelto una vacanza slow.

Sassofeltrio si trova a 25 km da Riccione, quindi chi ha scelto questa cittadina per un soggiorno al mare, così come Misano, Cattolica o tutte le località turistiche della Riviera Romagnola a sud di Rimini, può fare il percorso suggerito in senso contrario. In ogni caso l’esperienza sarà sempre bella, ricca di emozionanti scoperte e intense esperienze, tanto da meritare un intero un week end per poterla apprezzare, vivere e godere pienamente, soprattutto per chi ama concedersi una vacanza in modalità slow, magari viaggiando in coppia.

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